sabato 14 novembre 2015

Knife - Shaking the habitual (2013)

L'inizio è davvero eccellente: A tooth for an eye è una elaborazione electro-pop-etnica che rende la pariglia sia ai Talking Heads d'antan che al Peter Gabriel maggiore; Olof e Karin Dreijer Anderson, duo svedese (inaugurarono la carriera all'insegna del pop danzereccio) non si fermano, però, a tale manierismo, pur se di alto livello (incluse le notevoli Without you my life would be boring e Raging lung).
Il disco, infatti, sempre sostenuto dal martellato elettronico, si avventura in territori quasi epici (Wraps your arms around me), sino a sconfinare nelle lande della pura avanguardia con l'obliqua Cherry on top e, soprattutto, gli attoniti venti minuti di Old dreams waiting to be realized, uno strumentale memore dei paesaggi lunari di Ligeti.
Da ascoltare.

2 commenti:

  1. Ascoltato i due brani che hai postato. Il primo è una cosa electro-pseudoetnica che ho già ascoltato centinaia di volte. Il cantato mi ricorda vagamente Bjork, artista che non riesco personalmente a sopportare più di tre minuti di seguito...il che ti fa capire possa apprezzare questo pezzo.
    Pù interessante il secondo anche se ci ravviso molta artificialità. Se Ligeti deve essere preferisco l'originale.
    Risultato: sono ancora alla ricerca di qualcosa uscito nei fatidici duemila che mi entusiasmi..

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    Risposte
    1. In effetti Bjork, a parte Debut, mi ha un tantino scassato i cabbasisi ...
      Ho riascoltato recentemente Homogenic e non mi è piaciuto (volevo postarlo).
      Per quanto riguarda gli anni Duemila sono sicuro che smucinando troverai qualcosa ... è sicuro ... dai, non è possibile che non si trovi proprio 'niente' ... non fare l'apocalittico

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