lunedì 29 giugno 2015

Early British punk from A to Z vol. 20 (Shapes/Sick Things/Siouxsie & The Banshees/Skids/Skrewdriver/Skunks/Slaughter & The Dogs/Slits/Snatch/Snivelling Shits)




Shapes (Leamington Spa) - Songs for sensible people (1998, recordings 1978-1980). Seymour Bybuss, voce, Tim Lee, chitarra; Steve Richards, chitarra; Brian Helicopter, basso; Dave Gee, batteria.

Sick Things (Marlow) - The legendary Sick Things EP (1983, recordings 1977; 7''). Charlie Green, voce, ?; chitarra; ?, basso; ?, batteria.

Siouxsie & The Banshees - The scream (1978). Siouxsie Sioux, voce; John McKay, chitarra, sassofono; Steven Severin, basso; Kenny Morris, batteria, percussioni.

Skids (Dumfernline) - Sweet suburbia (1995, recordings 1978-1980). Richard Jobson, voce; Stuart Adamson, chitarra; Bill Simpson, basso; Tom Kellichan, batteria.

Skinflicks (Londra). Introvabili. Jeff Swartz, voce; Sue Tinline, chitarra; Suzi Webb, basso; Dee Dufort, batteria.

Skrewdriver (Blackpool) - Antisocial (1977; 7'')/All Skrewed up (1977). Ian, voce; Ron, chitarra; Kev, bass, Grinny, batteria.

Skunks - Good from the bad (1978; 7''). Gerry Lambe, chitarra; Franco Cornelli, chitarra; Hugh Ashton, basso; Pete Sturgeon, batteria.

Slaughter and the Dogs (Manchester) - Do it dog style (1978). Wayne Barrett, voce; Mike Rossi, chitarra; Zip Bates (Howard Bates), basso; Mad Muffet (Brian Grantham), batteria.

Slits (Londra) - Cut (1979). Ari Up, voce; Viv Albertine, chitarra; Tessa Pollitt, basso; Budgie, batteria.

Snatch (Londra/Stati Uniti). I.R.T. (1977; 7’’)/All I want (1978; 7’’). Già incontrate col loro Shopping for clothes nella NWW41.

Snivelling Shits - I can't come (1989; recordings 1977-1979). Giovanni Dadomo, voce; Pete Makowski, chitarra; Dave Fudger, basso; Steve Nicol, batteria. Sul personaggio Giovanni Dadomo e gli Snivelling Shits vedi il post Nostalgie settantasettine d'élite su Detriti di Passaggio.


sabato 27 giugno 2015

Pink Floyd - 19 shades of Interstellar overdrive 1^ parte/2^ parte

Pink Floyd e Frank Zappa: Interstellar Zappadrive

Pink Floyd - outtake recording 1968-1971
Pink Floyd - live in Southampton University 09.05.1969
Pink Floyd - live in San Francisco 29.04.1970
Pink Floyd - live in Rotterdam 12.10.1967
Pink Floyd - live in Rome 06.05.1968
Pink Floyd - live in Port Talbot 06.12.1969
Pink Floyd - live in London 11-12.01.1967
Pink Floyd - live in Copenhagen 13.09.1967
Pink Floyd - live in Chicago 29.10.1971
Pink Floyd - live in Chesterfield 27.03.1969
Pink Floyd - live in Birmingham 08.03.1970
Pink Floyd - live in Amsterrdam 23.05.1968
Pink Floyd - live for the BBC 04.05.1967
Pink Floyd - live for San Francisco soundtrack 31.10.1966
Pink Floyd - live in Wolverhampton 18.03.1967
Pink Floyd - live at the BBC 02.12.1968
Pink Floyd - live at Electric Factory 1970
Pink Floyd - live at Amougies 25.10.1969 (with Frank Zappa)
Pink Floyd - from Piper at the gates of dawn

giovedì 25 giugno 2015

Evil Monkey, Il rock invisibile (libro e pdf)

"Perché un blogger che per quasi 4 anni si è speso a scrivere di dischi, nel modo più obiettivo e approfondito possibile, dovrebbe inventarsi di sana pianta autori ed album inesistenti?
Risposta necessaria e sufficiente: perché è divertente.
Risparmia ore di tediosi ascolti fatti solo per scriverci qualcosa su e consente di parlare di dischi, a loro modo, perfetti. Proprio perché non esistono.
Potrebbe bastare così".

Comincia così Evil Monkey il suo aureo libretto. E rincara subito dopo: in tal modo si risparmia "il tedio dell'ascolto pre-recensione. Forzato, innaturale, ultra analitico, falsamente obbiettivo"; inoltre "la musica rock vive di mitologie. Che spesso, spessissimo sono false più che fantastiche. Personaggi reali avvolti da iperboli di fama e devozione che travalicano i confini del ridicolo, biografie e personalità contraffatte per il solo scopo di lanciare l'ultimo divo in pasto al mercato".
Ma sì, ha ragione lui! Basta con la leggenda! Lo diceva pure Louise Brooks: spesso le leggende (del cinema nel suo caso) erano attribuite negli anni ai più diversi attori: sempre le stesse! Sempre false! Riuscivano così bene nei confronti del pubblico che agenti e produttori riuscivano ad appiccicarle, nei decenni, ai più svariati divi - divi che, di tali leggende, erano assolutamente ignari ... ed ecco sorgere il mito di Bogart, di Brando, di Valentino ... nonostante Bogart, Brando e Valentino ... ed ecco sorgere i miti invasivi e fasulli di Jagger, Lennon e compagnia, dal lato che ci interessa. 
E allora basta riandare ai nomi consueti, alle solite smargiassate; basta pestare i sentieri già battuti, di affaticare i torchi con le copertine più trite, le smorfie viste miliardi di volte. Aria fresca! E qual è la soluzione? Borgesianamente consiste nella pura invenzione del rock: di opere e autori. 25 dischi inesistenti. Mai fatti, ma (nella mente di Dio) possibili. D'altronde non erano gli idealisti a dire che una cosa impossibile (una montagna d'oro) vantava, per il solo fatto di essere pensata, una propria realtà?
Ed ecco, perciò, meno reali del reale, ma più verosimili dei Kolors, i magnifici Venticinque: gli Etna di Silence ("Accordi lenti, assuefatti alle pasticche degli Earth, scanditi dal ridondare del basso degli Om"); i Catoblepa, conterranei degli ZZ Top, col loro omonimo del 1975 ("Un heavyblues di “machismo” conclamato, come certe prime uscite dei Foghat più dediti alle arene USA, senza dimenticare il potere della distorsione di qualche retropsichedelia texana": mi pare già di sentirli); e i Drowners Brothers col loro No tears del 1994 ("la post produzione certosina, il suono di cristallo e un refrain a 5 stelle, orchestrato alla Verve, fa di Rollin’ il singolo manifesto di tutta un epoca: tra Bolan e Faces, con tutta la tecnologia degli anni ‘90 più patinati che mai": anche questo mi pare di sentirlo, purtroppo); e che dire del testamento di Jenna Winter? O del sound ruvido dei Panthers, direttamente da Cleveland, Ohio?
Capito il gioco?
Concludo con una proposta e una blanda critica.
La critica (è blanda, quindi è una proposta): c'è bisogno di inventare? Ci son più cose nel cielo e nella terra del rock di quanto non ne sogni la nostra povera competenza ... c'è ancora tanto da scoprire; ricordi, caro Evil, la Virgin Forest?
La proposta: perché non allargare l'invenzione all'ucronia, ovvero a una realtà rock alternativa? Esempio: supponiamo che Phil Collins  nel 1974 abbia lasciato i Genesis ... in rotta col commercialissimo e venale Gabriel .... per tentare, assieme a due membri residui dei Can, uno sviluppo avant garde rock della musica etnica ... un primo album, denominato semplicemente I, influenza da presso David Sylvian e sconvolge David Bowie ... segue recensione di questa opera prima ineludibile e d'immortale freschezza ispirativa ...

Qui la versione pdf gratuita del Rock invisibile di Evil:

e qui la versione cartacea:

martedì 23 giugno 2015

Blue Öyster Cult - Tyranny and mutation (1973)/Secret treaties (1974)


Poiché non sono in gran vena e le Ostriche non mi hanno mai entusiasmato davvero, sono andato a leggermi qualche recensione qua e là. Di Webbaticy, Scaruffi, ad esempio;  e mi son letto anche la pagina di Wikipedia. Chi non l'ha fatto? La pagina italiana di Wikipedia è sempre più scarna di quella inglese (e francese, spagnola, calmucca et cetera); molte volte è scritta in dispregio della sintassi o di qualsiasi eufonia e scorrevolezza; altre volte è semplicemente illeggibile: vi ristagna un tono generale, persistente come un lezzo non individuabile, di sciatteria. Ad ogni modo ognuna è vergata in un italiano medio-basso tuttora comprensibile ai più; e tanto basta. Alla sezione Wiki dedicata al gruppo si può leggere: "Il secondo album, Tyranny and mutation (1973), ottenne anch'esso un discreto successo, ma sarà il successivo Secret treaties, uscito nel 1974, a farli apprezzare anche dalla critica. L'album, che vanta la collaborazione di Patti Smith, amante del tastierista Allen Lanier e coautrice della canzone Career of evil, divenne dopo poco disco d'oro, grazie anche al singolo Astronomy, una delle canzoni più belle della band, e considerata talvolta la ballad più bella degli anni '70 ben più di Starway to heaven"(1).
Capito? Un detrattore del mito dei £ed Zeppe£in come me (si intenda: non proprio dei £ed Zeppe£in, ma sicuramente del mito dei £ed Zeppe£in, vedi Copy, paste and enjoy!) avrebbe dovuto accogliere tali righe con gioia sarcastica e invece ... no, non ci siamo ... le gerarchie anzitutto: Astronomy è inferiore a Stairway to heaven - e non si discute - così come Stairway to heaven è inferiore a Hairway to Steven (inferiore non all'album, ma all'idea spietata che i Butthole avevano della dolciastra Stairway to heaven).
Restaurata la reale scala di valori passiamo a discutere i due dischi; sono due dischi di hard rock anni Settanta, ben suonati, e sopra la media, ma dal tratto piuttosto ordinario e sempre in procinto di consegnarsi all'AOR (tradimento che avverrà colle successive operine).
Anche il classico Career of evil convince poco (e dell'aneddoto della Smith m'interessa zero: basta con tali ammicchi). I BOC, insomma, non hanno asperità o doppi fondi, nonostante il lato oscuro, per convinzione diffusa e ormai accettata, sia alla base della loro presunta fascinazione sonora.
Che dire? Naturalmente mi sbaglio.

(1) A tutt'oggi, 23 giugno 2015, sulla pagina Wiki italiana dei BOC c'è effettivamente scritto Starway to heaven.

sabato 20 giugno 2015

La polizia incrimina la legge assolve - Songs and soundtracks of the Italian 'poliziotteschi'


Una colonna sonora vera e propria, dei fratelli De Angelis, La polizia incrimina la legge assolve, due eccellenti podcast a cura di Claudio Fabretti sul sound poliziottesco anni Settanta (in realtà sound di genere, che tracimava nel giallo e nell'horror).
C'è molto di buono e, persino, di sorprendente.
Da ascoltare.
* * * * *
Tranquilli, oggi nessuno incrimina nessuno, neanche la polizia. La legge assolve sempre, però.
Infatti sono tutti a spasso.


* * * * *

Ho scritto un terzetto di articoli negli anni scorsi:

Forconi, fascisti, libri in fiamme e altre amenità

Piccola fenomenologia del fascismo a venire

Mi sa che io alla fin fine sono fascista


Chiarivo i contorni del fascismo a venire. In Italia e in Europa. Il fascismo storico, di destra, quello della terra e del sangue: Blut und Boden. 
Ricordo agli astanti che il sottoscritto fece in tempo a votare PCI; due volte. La prima volta votai PCI il giorno del Glass Spider Tour, nel 1987. Andai a votare PCI e poi filai ad ascoltare il Duca Bianco allo Stadio Flaminio. Si era sotto esame liceale. Ricordare è dolce.
Oggi 20 giugno 2015, ventotto anni dopo il mio primo voto e il Glass Spider Tour, posso affermare con tutta tranquillità che il ritorno di un fascismo terra e sangue - contro il fascismo del mondo finanziario, delle banche e dello Stato sanguisuga e parassita - è auspicabile.
A meno che non prendano il potere i populisti, evento ancor più auspicabile. I populisti veri, non quelli alla Salvini, un tizio che frequentava i quiz tarocchi come il Salvatore del Lungarno (il quale, massonicamente, sapeva in anticipo le risposte: 44 milioncini vecchio conio).
Populisti e fascisti, revanscisti, sanfedisti, nazionalisti beceri: li accoglierò come fratelli liberatori.
Gli altri, invece, devono affogare nel sangue. 

La polizia incrimina la legge assolve

The life of a policeman
Chicca
To the sea
Casa di moda
Assassinio in fabbrica
Festa a Genova
Gangster story
La storia comincia
Rock al porto
La figlia di Belli
Il Libanese
Casa di moda


I

1. Ennio Morricone - Milano odia - La polizia non può sparare
2. Osanna - Milano calibro 9 - Preludio
3. Goblin - La via della droga
4. Albert Verrecchia - Roma drogata, la polizia non può intervenire - Seq. 13
5. Bixio-Frizzi-Tempera - Roma l'altra faccia della violenza - Titoli
6. Franco Micalizzi - Folk & violence - Napoli violenta
7. Francesco Campanino - Napoli si ribella
8. Guido e Maurizio De Angelis - Driving All Around - Il cittadino si ribella
9. Piero Piccioni - Kidnap (fatevi vivi la polizia non interverrà)
10. Luis Bacalov - Summertime Killer - Ricatto alla mala
11. Francesco De Masi - Macchina della violenza - The Big Game
12. Armando Trovajoli - Una magnum speciale per Tony Saitta
13. Stelvio Cipriani - Mark il poliziotto
14. Lallo Gori - Il commissario di ferro
15. Alessandro Alessandroni - Sangue di sbirro (titoli)

II

16. Franco Micalizzi - Italia a mano armata
17. Ennio Morricone - Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto
18. Stelvio Cipriani - La polizia ha le mani legate
19. A. Fabi and S. Barbot - Mark il poliziotto - Spara per primo
20. Guido e Maurizio De Angelis - Life of a policeman - La polizia incrimina, la legge assolve
21. Piero Piccioni - Colpo rovente (Red Hot)
22. Bruno Zambrini - Dinamica della fuga (Qui squadra mobile)
23. Piero Umiliani - Cinque bambole per la luna d'agosto (Version coro)
24. Riz Ortolani - Non si sevizia un paperino (Sequence 11 - Finale)
25. Bixio-Frizzi-Tempera – Vai Gorilla
26. Luciano Michelini - Black Jack
27. Gianfranco Plenizio - Cat theme
28. Detto Mariano - Delitto al ristorante cinese
29. Paolo Vasile - Escape (Il giorno del Cobra)
30. Calibro 35 - Eurocrime

mercoledì 17 giugno 2015

Syd Barrett - Psychedelic freak out (2010; recordings 1965-1974)


Bene, volevo scrivere due righe sull'omonimo disco dei Camper van Beethoven (quello del 1986); alle prime righe è però entrata la penultima traccia: una notevole cover di Interstellar overdrive. E allora ho abbandonato i poveri Camper (sono due anni che li voglio recensire) e mi sono gettato su Interstellar: cosa fare se non un mix delle varie versioni di questo brano fondamentale? Poi mi son ricordato che due di tali versioni (di quindici minuti) comprimevano mirabilmente - all'inizio e alla fine - un bel bootleg del povero Barrett ... ed ecco qua il post.
Su Barrett stesso non si può dire nulla che sia al contempo intelligente e nuovo, per cui taccio.

01 Interstellar overdrive (October 31, 1965 - demo)
02 See Emily play (May 21, 1967 - Acetate with alternate ending)
03 Scream thy last scream (August 7, 1967 Malcom Jones mix 1987)
04 Vegetable man (October 1967 - Malcom Jones mix 1987)
05 Vegetable man (1967 mix from Mason Interview, march 1969)
06 Silas Lang (May 6, 1968 - backing track)
07 Lanky (May 14, 1968 part two)
08 Golden hair (May 28, 1969 instrumental - Gareth Cousins mix 1988)
09 Swan Lee (June 20, 1968 - backing track)
10 Clowns & jugglers (July 20, 1968 Take 1 - Alternate mix with studio chat)
11 Love you (April 11, 1969)
12 Clowns & jugglers (May 3, 1969 Take 2 - keyboard mix)
13 Long gone (July 26, 1969)
14 Dark globe (July 27, 1969 Choral Version - Peter Jenner 1987 echo mix)
15 Dark globe (July 27, 1969 Choral Version - Malcolm Jones 1987 clean mix)
16 Maisie (February 26, 1970 - Alternate mix with extra vocals)
17 Slow boogie (August 12, 1974)
18 John Lee Hooker inspired (August 12, 1974)
19 In the beachwoods (1967 - backing track)
20 Interstellar overdrive (Pink Floyd live supporting Jeff Back Group, Shrine Exposition Hall, LA, July 27, 1968)

lunedì 15 giugno 2015

X Ray Spex - Germ free adolescents (1978)


C'è il punk d'attacco, il punk buffone, il punk impegnato, quello comunitario e populista, quello della supremazia bianca ... il tratto fondamentale del punk europeo è lo sbeffeggiamento ... e questo perché? Perché, in fondo, si rischia poco. Mettere una spilla da balia alle labbra di Elisabetta II era un affronto da veri mascalzoncelli, ammettiamolo ... eppure Lydon è ancora lì per raccontarla, senza aver patito soverchi affanni legali e poliziotteschi; per quanto possa sembrare incredibile, dopo trentotto anni (38), anche Elisabetta (1926-?) è ancora lì, con la stessa espressione stolida e gli stessi completini idioti di sempre. Non solo, ma la Royal Family si è arricchita di almeno quattro sanguisughe: due figli di Carlo e Diana (uno legittimo, l'altro colato da lombi cornificatori) più altri due parassiti venuti giù dalle ovaie di un'altra tizia che non ha mai lavorato in vita sua e di cui non ricordo le generalità, ma che ha sposato il legittimo anzidetto (precocemente pelato). Volete stupire? Anche il marito di Elisabetta è vivo e vegeto (ma non lotta insieme a noi); e così le altre due piattole che ha originato con l'Elisabetta Seconda; mi dispiace, non ricordo il nome neanche di loro: so solo che uno di tali fanigottoni è, nel migliore dei casi, un corruttore di minorenni.
A fare il punk in Europa ci si diverte, e si vive discretamente; il welfare inglese era (ed è) piuttosto generoso, riconosciamolo. In Amerika, invece, se non produci e non ti conformi al calvinismo imperante, campi malissimo; per cui, inevitabilmente, il punk, in quelle terre selvagge, assume, per citare un'espressione da libro liceale, "una curvatura nichilista e frontista" irripetibile altrove.
Il punk inglese è durato poco; lo spazio di un mattino. E, certo, ha pur vantato protagonisti tragici o sfortunati. Uno di questi è Poly Styrene, cantante di X Ray Spex: mezza inglese mezza africana, vita da cane randagio, Poly segnò la fine del punk e dei suoi tiepidi furori con un disco ancor oggi ammirevole (grande il sax di Lora Logic), e in cui si avverte, a dispetto dell'irruenza, una malinconia irredimibile. I'm a poseur, Oh, bondage up yours, I'm a cliché, The day the world turned day-glo e la memorabile Plastic bag le vette. Poly Styrene (Mary Joan Elliott Said) è venuta a mancare nel 2011, per un tumore; a cinquantaquattro anni. Era nata nel 1957, quando Elisabetta regnava già da cinque anni: Elisabetta II, regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord nonché di Antigua e Barbuda, Australia, Bahamas, Barbados, Belize, Canada, Grenada, Giamaica, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Saint Kitts e Nevis, Saint Vincent e Grenadine, Isole Salomone, Santa Lucia e Tuvalu.

giovedì 11 giugno 2015

Beyond the boundaries. Post rock vol. 11 (Olivier Messiaen/Doldrums/Jasun Martz)

Jasun Martz

Mi si chiedono i Doldrums? E io eseguo. Il disco, peraltro, è un capolavoro.
Jasun Martz, già con Zappa e Family East Band? Un altro capolavoro.
Olivier Messiaen? E chi è? dirà qualcuno. Un genio dell'avanguardia, rispondo. Una messa di Pentecoste per organo, straniata e perturbante. Da ascoltare prima di morire.
Con un click, insomma, porterete sul vostro PC tre meraviglie della musica altra. Mi piacerebbe corredare con  brevi note questi dischi, come amavo fare un tempo, ma, oggi, giugno 2015, ho perso un po' di voglia.
Buon ascolto, comunque.


Doldrums - Acupuncture (1997). Justin Chearno, chitarra; Bill Kellum, chitarra, basso; Matt Kellum, batteria.

Jasun Martz - The pillory (1978)

Olivier Messiaen - Messe de la Pentecôte (1957)

domenica 7 giugno 2015

Ennio Morricone per Dario Argento - Il gatto a nove code (1971)/L'uccello dalle piume di cristallo (1970)/Quattro mosche di velluto grigio (1971)


Questi film li ho visti troppi anni fa, in un'epoca in cui l'Italia contava ancora qualcosa; era, l'Italia, una nazione in cui ci si poteva permettere di liquidare Dario Argento (il primo Dario Argento) in nome dell'engagement: si era infatti nell'opulenza, ancora viventi Rossellini, Fellini, Visconti, Antonioni, Pasolini nonché, fra gli altri, due dei registi italiani fra i più sottovalutati di sempre: Damiano Damiani e Pietro Germi (se ne avete voglia andatevi a rivedere Il rossetto, pellicola di Damiani interpretata da Pietro Germi; poi mi dite; oppure L'istruttoria è chiusa, dimentichi, un capolavoro di feroce denuncia civile, o Un maledetto imbroglio).
Rivedere oggi le prime fatiche di Argento, con l'occhio smaliziato e disilluso dell'oggi, è un'esperienza che dona godimenti inaspettati. Ad esempio, una delle prime scene de L'uccello dalle piume di cristallo: il protagonista, Toni Musante, osserva, attraverso una doppia vetrata, in una ampia sala con scalinata che ospita delle inquietanti creazioni scultorie, una sanguinosa collutazione, tra una figura nerovestita e una donna; si incuriosisce; si avvicina; la figura in nero, intanto, fugge, lasciando la donna ferita all'addome; tale breve lotta è muta: i vetri impediscono qualsiasi suono; Musante supera cautamente la prima vetrata, ma non la seconda, serrata ermeticamente; l'assassino chiude la prima vetrata; il protagonista rimane perciò, intrappolato, come un insetto nell'ambra, fra le due porte, e costretto, quindi, a guardare, impotente, la donna ferita e gemente che si trascina a fatica, dissanguandosi.


La carica sadica e voyeuristica è intatta, pur a distanza di quasi mezzo secolo: Hitchcock avrebbe approvato (forse l'ha fatto); e approviamo anche noi: nonostante il diluvio di violenza e pornografia degli ultimi decenni (sempre più triviali), l'incanto di questi tre minuti sorprende ancora adesso; esito inevitabile quando si scandagliano regioni potenti e simboliche dell'animo umano.
Breve notazione: quanto dobbiamo a Dario Argento e quanto al decennio in cui operò Dario Argento?
In altre parole: Dario Argento, al netto della perizia tecnica, incontestabile, quanto deve agli anni Settanta? A quel torbido e ribollente brodo di cultura dove erano miscelate istanze libertarie, paure antidemocratiche, cambiamenti epocali del costume, presagi di stragi future?
Perché Dario Argento, nonostante quella perizia, è lentamente svaporato negli anni Ottanta? Come il kraut, il progressive, il punk? C'è bisogno di scomodare Eliot e il suo Tradition and individual talent?
Forse. Una cosa è sicura: i nostri tempi (questi che stiamo vivendo) sono unidimensionali. Molti film che cinquant'anni fa apparivano modeste increspature di genere oggi assumono un rilievo d'eccezione (cult); al contrario, molti film che oggi sono spacciati come capolavori in realtà non lo sonoA tali capolavori, spesso gonfiati dalle buccine della propaganda mainstream, manca proprio la profondità simbolica, la forza critica, e quel retaggio di contrasti e contraddizioni che rendeva notevoli i film degli Argento e dei Damiani. Sarà un caso, insomma, che alcune superstiti riviste cinematografiche si sdilinquano (spesso esagerando) per il cinema di genere italiano (gialli, horror, poliziotteschi)? Non sarà che Tomas Milian, Enrico Maria Salerno e Franco Citti, alla fine della fiera, vantino una filmografia, dal punto di vista del cinema d'arte, superiore a quella di George Clooney, Brad Pitt e Scarlett Johansson?
Sono domande, mica sacrilegi.
Interessantissime le colonne sonore di Ennio Morricone, distanti dal sound delle pellicole di Leone e sbilanciate verso le dissociazioni sonore del contemporaneo Gruppo Improvvisazione Nuova Consonanza, di cui Morricone fu membro fondatore (vedi Post rock vol. 6Post rock vol. 7; Post rock vol. 9).

sabato 6 giugno 2015

Jovanotti e la logica, un rapporto tempestoso


Una piccola falla o fallacia del suo incedere logorroico:
"Mi è successa una cosa l'altr'anno: sono stato invitato a un summit segr ... ehm, privato, molto esclusivo ed organizzato da un'azienda molto importante di Internet ... erano state invitate le 80 persone più importanti del pianeta per quanto riguarda il futuro".
Tale involontaria battuta ricorda, non so perché, quella di Groucho Marx, volontaria però: "Non vorrei mai entrare in un club che mi accetti come suo membro".
Poi Jovanotti prosegue: "A quella riunione non c'era un politico". Come a dire: le sorti del mondo vengono stabilite altrove.
Ma il politico, come la serva di Totò, serve. Quello nazionale, certo, ma ancor di più quello locale.
Non è forse il politico locale, sconosciuto ai più, sudato, triviale, panzuto, quello che ammolla permessi, lasciapassare, nulla osta per occupazioni d'area e suolo pubblico, o può rallentare ispezioni delle ASL o intercedere presso gli ispettorati del lavoro et cetera? Il lavoro residuo, beninteso.
Quindi serve il politico, serve eccome.
Serve pure il volontario, anche lui. Il volontario è quello che presta la sua opera gratuitamente, per altruismo.
Sono volontario da una vita. Ho prestato la mia opera per numerose associazioni, senza chiedere nulla in cambio, perché, altrimenti, che volontario sarei?
Alcuni settori della vita pubblica sopravvivono di volontariato; e con loro i soggetti finali dell'atto di volontariato. Sono azioni meritorie.
C'è solo un soggetto che non vive di volontariato: il volontario.
Ma fa tanta esperienza. E vuoi mettere il calore umano?

giovedì 4 giugno 2015

Fabio Celi e Gli Infermieri - Follia (1969) ovvero: Io chiedo il capestro. Voglio vederli morti.


Mafia capitale: 44 nuovi arresti. Anche consiglieri centrodestra e centrosinistra. Pd sotto accusa replica: "Marino baluardo di legalità"
Blitz nel Lazio, Sicilia, Abruzzo ed Emilia Romagna. Anche 21 indagati a piede libero. Al centro dell'inchiesta il business dei migranti. Coinvolti Gramazio, Tredicine, Ozzimo, Coratti, Caprari e Tassone. Nelle carte anche il nome di Alemanno. Il sindaco: "Dimissioni? No, vado avanti".

Va avanti, lui. Ma dove vai, coglione!
Tutto questo nel giorno in cui si annuncia l'IMU sugli impianti industriali.

Basta, rinunciamo infine.
Alla libertà, ai diritti.
In cambio d'un capestro.
No, non è uno scambio doloroso. Neanche un mercimonio. È puro guadagno.
E poi quale libertà? Quella di votare? Stiamo scherzando? Quale libertà? Quella di parola? Stiamo scherzando di nuovo? La libertà di scegliere cosa? Cosa scegliamo?
E quale diritto? Quello di essere sopravanzato nella vita reale da perfetti inetti e corrotti? Il diritto alla felicità? A essere lasciato in pace? A essere libero in casa propria? Il diritto alla proprietà? Ad avere un lavoro? I figli a scuola? La vacanzuola?
Basta, per carità.
La libertà in Occidente è solo un tratto superstizioso, un cascame di antiche età. Non ha più senso.
Dare indietro il simulacro del diritto e il fantasma della libertà in cambio d'un giusto capestro, ecco, questo è un buon affare.
L'unico inciampo è quell'aggettivo: giusto. Dipende da noi.
Necessita un dictator rei gerendae causa.
La Patria è ingovernabile. Tutti i meccanismi sono saltati, è in polvere quella delicata e necessaria gerarchia intermedia fra cittadino e Stato.
E lo Stato è ormai flatus vocis; di fatto rileva esclusivamente quale congrega di burocrati e aguzzini, di protervi contabili usurai. Cos'è questo Stato se non un groviglio di interessi privati che usa l'esoscheletro democratico (oh, quanto rispettabile!) per sostentarsi con avidità parassitaria?
Ai miei diritti-burla rinuncio volentieri, con una risata.
Di questa armatura inservibile, che solo opprime chi la porta e manda ridicoli clangori di ferraglia, come il cimiero e la cotta del pezzente Don Chisciotte, posso fare a meno.
I diritti!
Non voglio diritti, né democrazia, né libertà.
Me ne sbatto.
Se li prenda il mio nuovo signore.
Rinuncio per un Michele Kohlhaas o un Marco Furio Camillo; va bene anche un lurido Pugacev, un pugnace Ned Ludd o un rapace Ivan.
Bello morire per tali uomini.
Moriturus te salutat.
Ma esigo il capestro.
Li voglio vedere impiccati, dal primo all'ultimo. Mille, diecimila, centomila patiboli, lungo la via Appia. Mi voglio beare a tale vista, le facce scure di sangue cagliato, braccia e gambe appese come stracci, le palle degli occhi ciondolanti fuor dell'orbita, beccate dai corvi, a segnare traiettorie di sguardi allucinati. Voglio ridere forte a guardare chi piange ai piedi d'ogni minuscolo Golgota, voglio frustare le loro mogli e i loro mariti, le madri e i padri, e voglio prendere a calci nei denti pure i figli, dileggiarli mentre quei papponi oscillano lenti contro un sole tiepido e luminoso.
Ridete, ora?
E voglio ghignare mentre penzolano pure i sacerdoti della bontà, e le diafane pitonesse della correttezza, cogli arti disarticolati dalle slogature, le trippe schiantate, strette dai nodi mortali, le budella che se ne vogliono scappare per uno qualsiasi dei loro beneducati orifizi, per le scintillanti tubature dell'anima - un'autoclave di fratellanza.
Uno degli arrestati annunciava sul proprio sito:



5 PASSI PER LA RIGENERAZIONE

Rigenerazione: è questa l'azione principale che abbiamo scelto per caratterizzare la nostra politica guardando al futuro di Roma Capitale. Rigenerazione è cambiamento. Rigenerazione è crescita. Rigenerazione è nuova vita.

Ben detto, vecchia talpa!
Questa è giusta. Rigenerazione. Traverso il fuoco e il sangue.

mercoledì 3 giugno 2015

Una grande scelta di vita: Matteo Renzi si ritira dalla politica attiva


L'avevo sottovalutato.
Questo è davvero un beau geste.
Una epitome di modestia, riservatezza, sobrietà e realismo.
Basta auto blu, amazzoni, smargiassate, proclami, concioni in mimetica, ammicchi, vendette, furbatine, numerologie massoniche. 
Via da tutto.
Un mestiere finalmente, un negozietto tutto suo; la partita IVA, l'IMU, l'IRPEF, Equitalia; il commercialista, i fornitori e il brivido del lavoro, a quarant'anni suonati. Per la prima volta (ma che dico del lavoro? Del job).
Lontano dalla menzogna, dalla grandeur di latta, dalle piccole sopraffazioni, da Orfini, Crozza, Ballarò; dai giornalisti piaggiatori: Rosario Linguadolce, Monica Zoccoli, Teobaldo Cialtrelli; via dai politologi un tanto al chilo, dalla Confindustria, dal sindacato rosso e giallo, dal Sole 24Ore, da Susanna Scamuffo, dal Corriere della Serva, dal Menzognero, dai centristi, comunisti, destrorsi; via da tutti, dai zapatisti, dai focolarini e dai fascisti (i fascisti ... sapete chi è fascista? Uno che, sui blog, storpia i nomi. Attenti, se trovate uno che storpia i nomi sui blog ... ecco, quello è un bel fascione).
Bravo Matteo.
L'intimità della casa (parva sed apta mihi), dopo il duro lavoro, i resoconti della moglie, il cicalare dei figlioletti; e la mattina ancora al lavoro: IRPEF, IVA, IMU, Equitalia, i contributi, l'INPS, la cassa artigiani, i fornitori, i clienti, e soprattutto: le chiamate isteriche dei clienti ... corri di qui corri di là ... le multe, i semafori, il parcheggio inesistente, la monnezza, i muri lordati dai writers, le doppie e triple file, le merde dei cani, la fretta, lo zingaro appostato, il drogato che chiede l'elemosina, il tunisino che lava i vetri (un pacco di fazzoletti? 1 euro), il cliente che non paga, il nero per far tornare i conti, la fattura sì o no, famo un po' in bianco e un po' in nero, e poi torni alla macchina e te l'hanno graffiata oppure non trovi il gommino del tergicristallo ... e poi le pratiche del condominio, del municipio, del comune, della regione, i regolamenti, i permessi, i lasciapassare, le fatture, gli scontrini, la monnezza, la caldaia, il passo carrabile, l'insegna, i controlli della macchina, la revisione, il bollo, l'assicurazione, il cambio olio, il meccanico, l'elettrauto, il bus che non passa, il bus che passa ma non puoi salire perché ci sono venti stronzi che murano le porte, ma tu fai finta di niente, meglio la metropolitana, meglio, che c'è l'aria condizionata ... e poi: il brivido del  lavoro ...
Un gesto coraggioso.
Se non ti fossi ritirato ti voterei.
Benvenuto fra noi.

lunedì 1 giugno 2015

Nick Drake - Second grace. Alternate versions and unreleased songs (2001)


Da qualche tempo in qua mi sta rodendo un minuscolo tarlo mentale; niente di originale. L'originalità, ammesso che sia mai esistita, sembra una chimera estetica, oramai. Non è originale, tale pensiero, ma è in me molto vivo. Mi chiedo se altri lo condividano con la mia stessa vividezza. Ed è questo: credo che gli esseri umani siano inutili. O meglio: credo che una larga parte dell'umanità si avvii alla constatazione della propria inutilità. 
Inutile per il Potere, ovviamente.
In quale contesto? Questo attuale, postmoderno, nichilista, secolarizzato. Niente più passioni, niente più divinità, nessun eroe, niente più pazze aspirazioni, niente più assalti al cielo. Cosa si aspettano gli uomini di oggi? Parlo di ciò che vedo tutti i giorni: la loro massima speranza è farsi una bella vacanza. La riprova è in questo ponte del 2 giugno (che non ho fatto): già da venerdì sera i romani erano spariti. A fare che? A non fare niente. Questa è la vacanza. Staccare dalla realtà. Staccare dal mondo. Idiotizzarsi un po'. Girare in tondo. Godere un poco. 
Riappariranno? Certo, più stupidi e infelici di prima. Riappariranno, gonfi, pesanti, idioti, il mercoledì mattina, sempre uguali, scemi, bolsi e idioti due volte, nelle loro macchinine, coi loro problemini, coi cellulari-parassiti, coinvolti nei consueti ingorghi (sempre gli stessi). Spesso me li guardo, questi romani (questi italiani di Roma) e mi chiedo: ma siamo sicuri che servono ancora a qualcosa?
Attenti! Siamo sicuri che serviamo ancora a qualcosa ... non mi tolgo dal mazzo ...
Poche settimane fa la grande notizia: una fabbrica cinese è stata interamente robotizzata. Con successo. Neanche un essere umano, a parte qualche nerd di programmatore. Cosa produrrà, in massa, tale fabbrica? Risposta: componenti elettronici. Altra domanda: e tale offerta di componenti elettronici (utili per PC, cellulari, kindle e quant'altro) a chi è diretta? A chi nel mondo ne farà richiesta? No, a chi potrà permettersi questi gadget, ovvero a chi un lavoro ancora ce l'ha; sicuramente un lavoro non lo hanno i cinesi che prima lavoravano in quella fabbrica. In altre parole: la produzione industriale va avanti non preoccupandosi della solvibilità di eventuali, nuovi compratori. 
Il profitto, il profitto.
Ma poi, mi chiedo ancora: serve ancora il lavoro? Non sta forse scomparendo il lavoro? Serve ancora il lavoro? Servono ancora i lavoratori? Non sarà che la ricchezza viene creata da altra ricchezza? Che lavoro fanno Soros e i fondi d'investimento planetari? I soldi generano i soldi, la ricchezza genera la ricchezza, non certo il sudore ... il braccio non muove più il telaio ... ricchezze immani, spaventose, incommensurabili girano alla velocità della luce, ma non hanno nulla a che fare con il lavoro; con il lavoro, almeno, che crea le cose, e le trasforma: bottoni, olio, tavoli, chiodi, maiali, pomodori, case, quello che volete.
Soros, Abramovic, Bill Gates, la Apple, la Monsanto hanno poi bisogno dell'umanità? Voi direte: certo, altrimenti a chi venderebbero la merce!
Non ne sono più tanto sicuro.
Gli serve un'umanità sempre più elitaria e solvibile (basta meditarne la propaganda), ma, in realtà, essi non producono per tutti (anche perché non gli serve produrre per arricchirsi, come detto). Alcuni miliardi di umanoidi, fosse per loro, sarebbero già al camposanto (e, per il capitalismo, la mancanza di danaro è già indifferenza, e morte). 
Mi seguite? Ammetto di non aver voglia di argomentare cartesianamente ...  
In ogni caso: sono convinto che, di qui a pochi decenni, larga parte dell'umanità diverrà completamente superflua.
La stermineranno? Guerre termonucleari? Pestilenze micidiali? Carestie su larga scala?
Il futuro delineato da George Romero (elites private che occupano torri d'avorio ipertecnologiche assieme ai loro schiavi e famigli) è a portata di mano.
Un neofeudalesimo prossimo venturo, cinque miliardi di morti ... carne inutile e già appassita. A cosa serviamo, poi ... ditemelo ... l'Occidente, almeno, è finito.
La massima aspirazione di un ventenne occidentale è trascorrere il fine settimana a Ibiza, o altra meta kitsch consimile.
Ammettiamolo: ubriacarsi o sniffare in Spagna è davvero molto più cool che farlo a Scampia, ai Parioli o a Quarto Oggiaro.