mercoledì 31 dicembre 2014

We are not Pink Floyd vol. 10. Minor bands of the English Seventies (Khan/Kingdom Come/Jade Warrior)

Jade Warrior

Khan - Space shanty (1972). Uriel, Egg, Gong, Arzachel; e Arthur Brown, Atomic Rooster, ELP … i quattro membri dei Khan intersecano la scena progressive inglese ad alti livelli, ma questo loro unico album è un esempio del Canterbury sound minore. Ottimamente suonato, e impeccabile nel recitare i luoghi comuni del genere, per i patiti può rappresentare un classico inamovibile. Al netto dei timbri dei primi Settanta (ah, quelle tastiere! Ah, Hillage!), però, si deve ammettere che all’opera manca qualsiasi impennata o scarto davvero memorabili. Bella Hollow stone. Steve Hillage, voce, chitarra; Dave Stewart, tastiere; Nick Greenwood, voce, basso; Eric Peachey, batteria.

Kingdom Come - Galactic zoo dossier (1971). Formati da Arthur Brown dopo il collasso di The Crazy World of Arthur Brown, i Kingdom Come depongono le isterie psichedeliche per abbracciare uno stile positivamente variegato, dall’energico hard prog di Space plucks alla ballata cool strappapelle (la notevole Brains), da andature accidentate (Simple man, Creation) sino alla frantumazione beefheartiana (Trouble) e al prog (No time). L’insieme si mantiene su livelli superiori alla media del periodo: da sentire, quindi. Arthur Wilton Brown, voce; Andrew Kenneth Dalby, voce, chitarra; Michael William Grenille Harris, tastiere; Desmond John Fisher, basso; Martin Philip John Steer, batteria; Julian Paul Brown, voce.

Jade Warrior - Floating world (1974). I geniacci del terzetto, gruppo la cui produzione merita un ulteriore approfondimento. Rimasti in coppia, i multistrumentisti Duhig e Field organizzano dieci eleganti strumentali in spaesante bilico fra soffusi e decisi influssi orientali (il titolo equivale al nipponico Ukiyo, termine che descrive la vita e la cultura nei quartieri a larga diffusione di teatri, sale da tè e bordelli) e indurimenti rock occidentali (Red lotus, Monkey chart). Nonostante il disco sia sorto sulle orme del best seller Tubular bells, esso può rivendicare una propria elegante originalità. Da valutare con cura. Tony Duhig, voce, chitarra, tastiere, basso, vibrafono; Jon Field, chitarra; tastiere; violoncello, flauto, arpa, percussioni.

1 commento:

  1. Bel terzetto. In particolar modo il disco dei Khan, a mio parere un piccolo capolavoro.

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