sabato 19 luglio 2014

Comunicato alla nazione (dei babbei italiani)

Pare (è quasi sicuro) che l'efficientissima Procura della Repubblica di Roma abbia bloccato, in un anelito antipirateria mosso dai sentimenti più alti della Giustizia, più di venti domini per il deposito dei file.
Fra questi mega.co.nz, servizio che questo blog utilizza.
La motivazione: ci sono, nei depositi di file di tali domini, due film pirata.
Due (2) film pirata. 
Non so quanti file ospitino questi signori: miliardi? Purtroppo c'è l'inciampo di questi due film (Harry Potter? Godzilla? Sapore di mare?) e allora ...
Non occorre essere antagonisti, o comunisti, o tradizionalisti, o piantagrane di varia natura per capire che il capitalismo, quale si è inverato negli ultimi decenni, si basa esclusivamente e suasivamente (tramite l'epocale collusione fra economia dell'inganno e Stato) sull'inghippo, sul trucco, sul pretesto e, ovviamente, sulla frode.
Tariffe, proposte, offerte: basta grattare e zampilla la truffa, spesso di fattura così meschina che si prova un melange di ribrezzo (per chi la ordisce) e di pietà (verso chi è utilizzato per attuarla: a cinquecento euro al mese, spesso).
Voglio aggiungere tre cose: 
1. Il blocco è facilmente aggirabile.
Basta cambiare il DNS: lo spiega l'ottimo Salvatore Aranzulla qui.
Purtroppo la massa il DNS non sa manco cos'è e allora il boicottaggio di lorsignori sarà raggiunto egualmente.
2. Internet serve ancora a qualcosa?
3. Ieri è stato assolto, in Appello, un ex Presidente del Consiglio. Scandalo enorme in rete: chi strillava più di tutti sapete chi era? Gli elettori del partito che ha votato, in coitale accordo col partito dirimpettaio dell'ex Presidente del Consiglio, la legge (anticorruzione!) che ha permesso, col consueto inghippo causidico, di assolvere proprio l'ex Presidente del Consiglio.
Forse è meglio rileggere il punto 3, perché la logica sottesa al punto 3 informa ideologicamente la legge o normativa che ha permesso l'oscuramente dei domini suddetti.
Do you understand? No? 
Aggiungiamo il punto 4: tutto il reale è politicamente razionale, a meno che non si beva a garganella l'acqua del Lete, o il nepente, drink dei babbei. 

19 commenti:

  1. What can we say? Except 'Keep On Keeping On!'

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  2. Mi arrendo Vlad, mi arrendo, a cosi' tanto schifo.

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  3. Senza parole...non c'è limite alla decenza, l'Italia sta diventando la latrina del pianeta

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  4. Parecchi ci si trovano bene, però.
    E raccontano di sentire profumi soavi.

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  5. Approvo tutto in particolare il punto 3: un vergogna! Lo stronzo ipocrita ora ringrazia la magistratura..

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    1. Lui e i suoi dirimpettai politici dovrebbero ringraziare gli Italiani: un popolo fesso come questo dove lo trovano?

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  6. Neanche a girare il mondo Vlad. Però è anche vero che siamo figli di quegli uomini che sono saliti sulle montagne. Ho sempre questa speranza dentro di me.

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    1. Non sono d'accordo.
      Siamo la degenerazione di quegli uomini.
      Abbiamo dimenticato l'odore del sangue, l'onore, il decoro, l'umiltà.
      Siamo degli straccioni morali, dei goliardi invecchiati, senza bussola, senza comandante.
      Non sappiamo più fare nulla, non riconosciamo la bellezza, umiliamo sistematicamente i migliori.
      La vedo male, malissimo.

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  7. Che molti lo abbiamo dimenticato è un dato di fatto, che restiamo figli di quegli uomini anche(almeno parlo per me). Forse fanno di tutto per cancellare quella memoria storica, ma c'è una parte di popolo(io, tu e tanti altri) che ancora si sentono bruciare il cuore. è qualla parte di popolo che forse deve trascinarsi l'altra ormai smarrita. che poi è messa male concordo in pieno.

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  8. Ah, poi ci sono i tagli (no, le ottimizzazioni) alla sanità, gli sfregi quotidiani alla cultura, la situazione della scuola )la proposta è scuola aperta fino a sera, raddoppio degli orari - o del personale?mica si è capito - degli insegnanti), la situazione della ricerca...
    Ce ne sono a bizzeffe. Non so quanto il blocco di certi domini rientri in questo Grande Disegno, può essere che sia un sintomo periferico (iper periferico direi) di un certo modo di intendere la politica.
    La questione del processo... tutto troppo banale / normale /prevedibile. E' il solito gioco delle parti che impariamo da bambini guardando il pallone: se perdi perchè "ti dan contro un rigore" ( come dicevano Cochi e Renato) l'arbitro è cornuto e responsabile della sconfitta,; se vinci perchè ti danno un rigore dubbio l'arbitro ha usato buon senso e arbitrato bene. Questo è... Lo dice uno che ad oggi non sa se a settembre lavorerà, a tempo pieno, part time, non lavorerà, forse lavorerà a partire da ottobre, o in sostituzione di qualcuno (qualcuna) in maternità (che bello stato di diritto il nostro, in cui la maternità esiste solo perchè coperta dai contratti a progetto che sostituiscono delle assunzioni..)
    Pace, comunque! I file li recupereremo, quello è l'ultimo dei problemi (poi forse anche il primo dei sintomi)
    Ciao belli!

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    1. Dei file me ne importa poco.
      Volevo significare che una Procura della Repubblica, in accordo con SIAE e Ministero (di fatto tutti i poteri dello Stato), si attivano come un sol uomo, con un pretesto men che misero, perché qualcuno condivide due film di Checco Zalone.
      Se, invece, un tizio viene licenziato senza giusta causa e spedito sul lastrico è finita. Finita. Non lo salveranno i sindacati, i tribunali del lavoro, le finanziarie, l'Esercito della Salvezza.
      Capito? Non esistono sintomi periferici.
      Tutto è segno di qualcosa d'altro, almeno per chi sa interpretare i segni.

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  9. L'ho scritto più volte, a proposito, a sproposito, in tutti i modi possibili: mi stanno facendo vergognare di essere italiano. Due settimane fa, in Francia per lavoro, a un meeting con colleghi da tutto il mondo, mi sono sentito dire in tutte le lingue: "Ma cosa cazzo fate voi italiani? Perchè non scendente in strada, in piazza? Vi stanno togliendo tutto." Me lo sono sentito dire anche da un malese.
    E ho avuto paura. Ho avuto paura di me. Per l'odio e la rabbia che ho dentro. Io, che ho 44 anni, un lavoro, una famiglia e che dovrei godere di quello che ho senza fiatare, non ci riesco. Non riesco a passare sopra a quello che ci stanno facendo.
    Continuo a combattere, io. Forse sbagliando, forse ingenuamente, forse senza incidere minimamente sul futuro. Ma continuo a combattere. E continuerò anche da solo, folle stupido inuitile patetico che sono.

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    1. Non so se siamo inutili e patetici (mi associo a te).
      C'è chi mi fa una tristezza infinita: i quindicenni, diciottenni di oggi, che vivono sull'orlo del baratro continuando una vita di folle e stupida goliardia. Quelli chi li avverte?
      Sul malese che ti ha detto quello che ha detto, voglio far notare una cosa: nell'immaginario collettivo degli Italiani è ancora depositata una visione del mondo anni Cinquanta: ancora credono che coreani, malesi, cinesi, brasiliani, bulgari, slovacchi siano dei perfetti zotici rispetto a noi. E invece siamo noi i malesi del mondo. Irrilevanti e corrotti.

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    2. Ma serve avvertirli, quei quindicenni, quei diciottenni? Danzare sull'orlo del baratro è la moda, fa figo. Serve a mascherare la mediocrità intellettuale, la miseria umana, il provincialismo italiano.

      "Nè mi diceva il cor che l'età verde
      sarei dannato a consumare in questo
      natio borgo selvaggio, intra una gente
      zotica, vil; cui nomi strani, e spesso
      argomento di riso e di trastullo,
      son dottrina e saper; che m'odia e fugge,
      per invidia non già, che non mi tiene
      maggior di sè, ma perchè tale estima
      ch'io mi tenga in cor mio, sebben di fuori
      a persona giammai non ne fo segno."

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    3. Avvertirli? Quelli manco reagiscono più neanche agli stimoli sensoriali, figuriamoci alle nostre ramanzine.

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  10. concordo...su tutto, ognuno però purtroppo ha il paese che si merita.. forse mal comune mezzo gaudio ,ma neanche gli altri stanno cosi bene.
    io dico sempre che la democrazia è per i popoli intelligenti e il socialismo per quelli eletti, purtroppo noi italiani ,oggi , non siamo nè uno nè l'altro.
    continua a resistere, grazie

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    1. Ho impiegato quasi mezzo secolo per capire e accettare la triste verità che tu dici: ognuno merita il paese in cui vive, giorno dopo giorno.

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