venerdì 27 luglio 2012

Nurse with Wound list vol. 6 (Art Bears/Art Zoyd/Arzachel/Robert Ashley & Paul de Marinis/Ash Ra Tempel & Timothy Leary/Association PC/Balletto di Bronzo)

Art Bears. NWW vol. 6


24. Art Bears (Gran Bretagna) - Hopes and fears (1978). Costituito da tre membri degli Henry Cow (Krause, Frith, Cutler), più sbilanciati sulla forma canzone, Hopes and fears può essere considerato l’ultimo lavoro dei Cow, in virtù della partecipazione, in veste d’ospite, di tutta la formazione. Tra progressive e avanguardia, ma la voce di Dagmar Krause, tedesca d’origine, dona una patina brechtiana al tutto. Dagmar Krause, voce; Fred Frith, chitarra, basso, violino, tastiere; Chris Cutler, batteria, percussioni. Ospiti: Tim Hodgkinson, tastiere, clarinetto, piano; Lindsay Cooper, oboe, fagotto; Georgie Born, basso; Peter Blegvad, basso; Marc Hollander, piano.

25. Art Zoyd (Francia) - Symphonie pour le jour où brûleront les cités (1976). Come Henry Cow e Art Bears, gli Art Zoyd facevano parte del movimento Rock in Opposition, collettivo di gruppi progressive programmaticamente schierati a sinistra (ne faranno parte anche Univers Zero, fondati dal percussionista dei Zoyd, Denis). Il disco è sostanziato da una sinfonia in tre movimenti, debitrice della musica contemporanea (Bartók, Stravinsky), in cui si ritagliano un ruolo decisivo la tromba di Soarez e il violino di Hourbette (ancora attivo). Rocco Fernandez, chitarra; Thierry Zaboitzeff, basso; Gerard Hourbette, violino; Patricia Dallio, tastiere; Jean-Pierre Soarez, tromba; Daniel Denis, percussioni.

26. Arzachel (Gran Bretagna) - Arzachel (1969). Praticamente i futuri Egg assieme a Steve Hillage. La presenza del chitarrista situa la prima parte del disco, la meno interessante, nei territori di un blues elettrico (inglese) allora in voga; Clean innocent fun (10’23’’) e, soprattutto, Metempsycosis (16’39’’) approdano, invece, a lidi psichedelici ancora oggi davvero apprezzabili. Arzachel è latinizzazione di al-Zarqālī, astronomo moresco che diede il nome a un cratere lunare. La terza traccia, Azathoth, è l’ennesimo omaggio a Lovecraft. Steve Hillage, chitarra; Dave Stewart, tastiere; Mont Campbell, basso; Clive Brooks, batteria.

27. Robert Ashley & Paul de Marinis (USA) - In Sarah, Mencken, Christ, and Beethoven there were men and women (1973). Effetti elettronici sottolineano la catatonica ed ininterrotta recitazione di un testo di John Barton Wolgamot in cui si impastano nomi celebri, avverbi inopinati (“very titanically”). L’italiana Cramps ebbe il coraggio di pubblicare l’opera (che non uscì negli Stati Uniti); rimane una semplice curiosità. John Barton Wolgamot, testi; Paul DeMarinis, effetti elettronici; Robert Ashley, voce.

28 Ash Ra Tempel & Timothy Leary (Germania) - Seven up (1972). Già recensito qui.

29. Association PC (Olanda-Germania) - Sun rotation (1972). Jam di progressive-jazz. Ancor oggi si nota l'abilità e lo sforzo del cast all star di rifuggire il già sentito. Sforzi coronati dal successo a cui aggiungiamo, come ulteriore nota di merito, l'estrema piacevolezza dell'impasto sonoro. Toto Blanke, chitarra; Jasper Van’t Hof, tastier; Peter Krijnen, basso poi sostituito da Siggi Busch; Pierre Courbois, batteria.

30. Balletto di Bronzo (Italia) - Ys (1971). Uno dei dischi capitali del progressive italiano, in cui il genere si raffina sino all’essenza. La svolta è rappresentata dall’entrata nel gruppo di Gianni Leone (proveniente dai Città Frontale) che porta il gruppo lontano da certe lusinghe beat dell’esordio e dona tocchi inquieti ricollegandosi alla leggenda bretone del regno di Ys, l’isola del re Gradlon; sarà la figlia del re, la bella principessa Dahud, a provocarne la distruzione, irretita da un giovane straniero sotto le cui spoglie si nasconde il demonio. Gianni Leone, voce, tastiere; Vito Ajello, voce, chitarra; Vito Manzari, basso; Giancarlo Stinga, batteria.

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